Raggiungere Dakhla
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Nicola: Così arriviamo al giorno della partenza. Sono visibilmente nervoso. In che guaio mi sto cacciando? Sto partendo per un viaggio di 5000 km in buona parte in fuoristrada; il percorso è sostanzialmente rimasto nella forma onirica che aveva sulla Michelin 953, alla quale la consultazione di una mezza dozzina di guide ha aggiunto, se possibile, altri punti interrogativi; non siamo ancora partiti ed il nostro programma è già fallito... E soprattutto, il mio socio in questa impresa è notoriamente un pazzo scatenato, quando ha due cilindri fra le mani – come stargli dietro? Quanto resisterò?
Mentre salgo sull’aereo ci penso, ripenso ai nostri giri fra amici e mi rendo conto che ci sono due cose che detesto veramente andando in fuoristrada: aprire il gruppo, e restare ultimo… bene, sono a cavallo, questa volta siamo in due!
Ma per fortuna il tempo per questi pensieri finisce presto. Arrivati a Casablanca, acchiappiamo fortunosamente un volo interno per Tangeri, e in men che non si dica riprendiamo possesso del nostro furgone.
N:
Ancora
qualche pastoia burocratica per "piombare" il furgone all’ufficio delle dogane.
Ecco la risposta al nostro rompicapo: scordatevi di entrare con un mezzo in
Marocco e di poter uscire parcheggiandolo o abbandonandolo da qualche parte
senza dire niente a nessuno! Però potete lasciarlo in un parcheggio sicuro
ovunque vi sia un ufficio di dogana, dietro semplice compilazione di un modulo
in cui garantite che se sgarrate, il vostro mezzo se lo prende il governo.