La comparativa che vorremmo
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Anni di discussioni da bar, ripetute come un mantra. Honda che ci ha voltato le spalle, prostituta del mercato. Honda che non ci ascolta; non facciamo numero quindi per Honda non esistiamo. Ci eravamo rassegnati – e, in fondo, ci piaceva.
Ci piaceva poter dire compiaciuti “eh, moto così ormai non le fanno più” quando si scambiavano due chiacchiere con un altro motociclista, sapendo di avere una moto unica, con un’aura che la rendeva semplicemente non confrontabile con nulla che oggi il mercato potesse offrire.
Ci piaceva poter dire compiaciuti “eh, moto così ormai non le fanno più” quando si scambiavano due chiacchiere con un altro motociclista, sapendo di avere una moto unica, con un’aura che la rendeva semplicemente non confrontabile con nulla che oggi il mercato potesse offrire.
Non si tratta di fanatismo o attaccamento al marchio: semplicemene l’Africa Twin è una ottima base per i nostri viaggi in Africa, viaggi veri, senza compromessi.
L’abbiamo plasmata trasformandola di anno in anno a misura dei nostri viaggi, e da lei ci siamo fatti guidare in mille avventure, dalle mulattiere delle Alpi ai deserti della Libia, dalle oasi della Mauritania alle falesie del Mali. Più che un mezzo, una compagna di viaggio a cui abbiamo imparato ad affidarci con sicurezza, e che abbiamo imparato a conoscere in ogni dettaglio.
L’abbiamo plasmata trasformandola di anno in anno a misura dei nostri viaggi, e da lei ci siamo fatti guidare in mille avventure, dalle mulattiere delle Alpi ai deserti della Libia, dalle oasi della Mauritania alle falesie del Mali. Più che un mezzo, una compagna di viaggio a cui abbiamo imparato ad affidarci con sicurezza, e che abbiamo imparato a conoscere in ogni dettaglio.
Come amanti fedeli, eravamo convinti che per noi non ci sarebbe mai stata nessun’altra moto al di fuori di lei. Troppo fatta su misura per noi, nessun’altra avrebbe potuto darci di più, non importa con quanti cavalli o chicche tecnologiche.
E poi, il colpo di fulmine. Vedi le foto, leggi i dati tecnici e capisci in un secondo che le tue certezze stanno vacillando. E che un giorno, forse nemmeno troppo lontano, la tradirai.
Fiumi di parole scorreranno su questa nuova moto. Forum intasati da discussioni fra gli irriducibili “che la migliore resta sempre la 650” e quelli che “una moto vera deve avere più cavalli”. Chi la sogna e tentenna, chi ha firmato il contratto senza nemmeno averla vista in vetrina.
Le comparative si sprecheranno. XRV contro CRF1000L. Immagini di traversi sulla spiaggia, impennate nei guadi, scaramucce fra generazioni su vertiginose mulattiere, le tre cilindrate in fila su un passo sterrato al tramonto. Analisi e opinioni sull'assetto, scorrevolezza delle sospensioni, manovrabilità sbalorditiva, erogazione da manuale, modulabilità della frenata. Ogni bullone verrà sviscerato, ogni emozione di guida analizzata: non ci mancherà certo da leggere, su questa CRF.
Ma la comparativa che vorremo leggere noi è un’altra.
Un Viaggio, con la V maiuscola, di quelli che hanno alimentato il mito XRV. Due moto, due persone, 10000 km in Africa. Senza supporto, senza stronzate. Dove sei tu e la tua moto – e non contano solo le prestazioni, non conta solo dare gas, conta la tua testa, amministrare le risorse, pianificare i dettagli, affrontare gli imprevisti che sono parte e piacere del gioco in terra d’Africa.
Dobbiamo portarla a casa.