Venti giorni di viaggio, dieci giorni in moto, senza soste e senza assistenza: togliere la chiave dal cruscotto è un gesto simbolico. ...

L'abbiamo riportata a casa

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Venti giorni di viaggio, dieci giorni in moto, senza soste e senza assistenza: togliere la chiave dal cruscotto è un gesto simbolico. Chiudere il cerchio genera sensazioni contrastanti, il sollievo per avercela fatta ed il rimpianto di esserne fuori. È stata dura.

Abbiamo scelto un percorso ambizioso, lontano dalle piste battute, per raggiungere luoghi mitici che a malincuore avevamo dovuto tralasciare nel nostro viaggio di dieci anni fa. Un anello su cui ci siamo trovati spesso a fare i conti con i limiti della nostra autonomia per benzina, acqua ed energie. La consapevolezza di questi limiti cambia la prospettiva del viaggio: nessuno spazio per distrazioni, niente cazzate, con l'umiltà di adattare il percorso ad eventi ed imprevisti ed alle informazioni che bisogna cogliere strada facendo. E apertura ad incontri che ci hanno ripagato portandoci nuove possibilità.


Non sono mancati momenti comicamente difficili: dalla moto che va a fuoco sulla pista al miraggio di una fabbrica di acqua minerale in mezzo al deserto, che si materializza quando le scorte si esauriscono. E gli inevitabili momenti di tensione.

Abbiamo avuto anche il piacere di mettere a dura prova prova la nuova CRF1000 e confrontarla con la vecchia Africa Twin, su terreni di ogni tipo, su distanze importanti e con ritmi intensi. È stata una prova completa che ci ha permesso di apprezzarne, al di là delle semplici prestazioni, pregi, difetti, limiti ed affidabilità.


Le impressioni di guida sono sempre molto personali, ma le nostre sono il frutto di una simbiosi durata dieci giorni, e anche per questo siamo sicuri di essere obiettivi.

 ...ma andiamo con ordine...

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